In Nanni Valentini. Terra-numero e Terra-bagnato, catalogo della mostra, Studio Casati, Merate, aprile 1979
In La Terre et les Rêveries de la volonté, abbiamo soprattutto studiato le impressioni dinamiche o, meglio, le sollecitazioni che si risvegliano in noi quando formiamo le immagini materiali delle sostanze terrestri. Sembra, infatti, che i materiali della terra, quando li prendiamo con mano curiosa e coraggiosa, eccitino in noi la voglia di lavorarli.
Parliamo allora di immaginazione attiva. Se si potessero sistemizzare tutte queste sollecitazioni, che ci vengono dalla materia delle cose, si rettificherebbe quello che c’è di troppo formale in una psicologia dei progetti. Si distinguerebbe il progetto del capomastro e il progetto del lavoratore. Si comprenderebbe che l’homo faber non è un semplice aggiustatore ma anche modellatore, fonditore, forgiatore. Vuole, sotto la forma esatta, una giusta materia, la materia che possa realmente sostenere la forma. Egli vive attraverso l’immaginazione questo sostegno, ama la durata materiale che, sola, può dare la durata della forma. Allora l’uomo è come stimolato per un’attività di opposizione, attività che preme, che prevede la resistenza della materia.
Così si fonda una psicologia della preposizione contro, che parte da impressioni di un contro immediato, immobile, freddo, a un contro protetto da più difese, a un contro che non finisce mai di resistere. Così, studiando nel precedente libro la psicologia del contro, abbiamo iniziato l’esame delle immagini del profondo. Ma le immagini del profondo non hanno solo questo marchio di ostilità, hanno pure aspetti accoglienti, invitanti a tutta dinamica d’attrazione, di richiamo, è stata un po’ immobilizzata dalle grandi forze delle immagini terrestri di resistenza. Il nostro studio dell’immaginazione terrestre scritto sotto il segno della preposizione contro, deve dunque essere completato da uno studio di immagini che sono sotto il segno della preposizione in (dentro).
Le immagini non sono dei concetti. Non si isolano nel loro significato. Tendono a superare il loro significato. L’immaginazione è allora multifunzionale. Possiamo sentire nell’azione entro immagini materiali della terra molto numerose, una sintesi ambivalente, che unisce dialetticamente il contro e il dentro e che mostra una forte solidarietà fra il processo di estroversione e quello di introversione. In La Terre et les Rêveries de la volonté abbiamo mostrato con quale rabbia l’immaginazione desidererebbe frugare la materia. Tutte le grandi forze umane, anche quelle che si dispiegano esteriormente, sono immaginate in una intimità: per questa ragione nel primo libro si è parlato di intimità della materia, mentre ora si parla di ostilità della materia.
In Gaston Bachelard, La Terre et les Rêveries du repos, ho cercato, non senza complicità e presunzione, una compagnia nella ricerca sulla “argilla”.
Terra-numero e Terra-bagnato sono i due lavori che ho allestito.