Per Olindo

Testo autografo su fotocopia, redatto per l’amico Olindo

E nel calore della vita, in quella
Che tu hai riempito di senso, che
L’eternità si è posata.
In quel senso che nasconde le ansie
Private, che stempera le inquietudini in una
quiete antica, che rende trasparenti gli
Spessori per guardare l’orizzonte con una
Speranza umana.
Hai scelto il giallo dell’autunno
Per dirci
Che queste foglie, la pietra umida, la
Grande quercia segnata dal fulmine, i
Grigi obliqui delle ripe della luna infuocati
Dai faggi, i cani ammutoliti negli angoli, la
Sovrana abside nuda,
sono il tuo volto.
La memoria vivifica il ricordo e
Lo rende segno del presente.
Come un presagio, senza l’oggetto dell’attesa
Ti ho voluto rivedere, e
Ora sono certo che, l’ansa del fiume, la lontana torre, i colori
Ocra e grigi, gli spogli muri di pietra e mattoni,
la mia infanzia, hanno
nei tuoi occhi, piccoli e infossati
come brevi spiragli privati, il loro sguardo.
Novembre 1983

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